Puntare. Mirare. Fuoco

Puntare, mirare, fuoco. Puntare, mirare, fuoco. Mi rimbombano sordamente in testa mentre sto seduto davanti alla mia tazza fumante di caffè. Guardo fuori dalla finestra le nubi che si addensano, cupe. Il tornado sta per arrivare.
Le autorità hanno lanciato l’allerta, l’ordine è di prepararsi ad evacuare nel giro di poche ore. Continuo a girare il cucchiaino dentro la tazza del caffè che ormai è un po’ meno fumante, solo, appena tiepido. Non ho dormito questa notte, o, per meglio dire, ho dormito un sonno vigile pieno zeppo di persone, voci, confusione. Ho tirato via le coperte e mi sono steso sul pavimento. Il contatto con il marmo freddo mi ha dato i brividi lungo la schiena. Ho aperto gli occhi e nel buio ho cominciato a guardare le ombre danzare contro il soffitto. Il vento soffiava già forte, le chiome degli alberi sembravano animali impazziti in preda al panico. Mi sono girato su un fianco e ho provato a richiudere gli occhi. A respirare.Continua a leggere…

Quante storie in un solo nome

Trovo questo nome per caso, appeso a un muro. Capita, a volte, che i nomi, soprattutto quelli insoliti, mai sentiti prima ti restino incollati tra i pensieri, in attesa. Elva è rimasta lì per qualche giorno, fin quando non ho deciso di digitare queste quattro semplici lettere su un motore di ricerca ( quale modo più semplice del resto…) E quello che è venuto fuori è un piccolo, caleidoscopico mondo.
Primo risultato della ricerca: Elva è un piccolo comune italiano in provincia di Cuneo adagiato nella Val Maira. Conta a malapena 95 abitanti, ma è circondato da montagne meravigliose, in particolare il Pelvo d’Elva della catena montuosa delle Alpi Cozie. Pare che Elva un tempo fosse famosa perché vi si raccoglievano capelli femminili che poi venivano venduti per ricavarci parrucche. Il toponimo Elva avrebbe origini occitane e dovrebbe derivare da elvou ( pino cembro).Continua a leggere…